Riceviamo e pubblichiamo dal blog di Dario Sannino questo contenuto di approfondimento sull’immunoterapia. L’immunoterapia è un trattamento di cura che utilizza il sistema immunitario del paziente per combattere le malattie. Questa può favorire la risposta del sistema immunitario o sopprimerla, a seconda della patologia che si deve combattere. Si divide in:
- Immunoterapia di soppressione: è utilizzata quando si vuole sopprimere la risposta immunitaria, quindi in caso di allergie, nei pazienti che hanno subito un trapianto e per le malattie autoimmuni. Nel primo caso viene utilizzata per limitare, o eliminare, la risposta del sistema immunitario agli allergeni, che di per sé sarebbero innocui; nel secondo caso per evitare che il sistema immunitario attacchi l’organo trapiantato poiché visto come estraneo; infine nel terzo caso il sistema immunitario da origine a risposte immunitarie che attaccano l’organismo umano, di conseguenza l’immunoterapia viene utilizzata per cercare di impedire che questo avvenga.
- Immunoterapia di attivazione: questo tipo di immunoterapia è in netto contrasto col precedente, il suo scopo è infatti quello di attivare una risposta del sistema immunitario per proteggere l’organismo umano. Questa viene utilizzata principalmente per curare il cancro grazie alle nuove scoperte nel campo della medicina.
Immunoterapia oncologica:
L’immunoterapia può agire in due modi: stimolando una risposta del sistema immunitario o potenziandolo, così da rendere più efficace la sua difesa contro le cellule tumorali. Le tecniche di immunoterapia attualmente disponibili sono:
- Anticorpi monoclonali: sono degli anticorpi che vengono prodotti in laboratorio ed usati come proiettili intelligenti per colpire una specifica cellula tumorale. Questi individuano l’antigene relativo alla cellula tumorale e ci si legano per distruggerlo. Lo scopo è quindi produrre anticorpi che possano individuare gli antigeni di ogni tipo di cellula cancerosa, impresa non facile poiché richiede la conoscenza di tutti questi antigeni, ma la ricerca non è ancora completa.
- Inibitori dei checkpoint immunologici: il sistema immunitario utilizza delle cellule, definite checkpoints, per effettuare una distinzione tra cellule sane e cellule anomale. Le cellule tumorali approfittano di questi freni per evitare di essere attaccate, ma grazie agli inibitori i checkpoint vengono sbloccati ed il sistema immunitario riesce ad attaccare le cellule tumorali.
- CAR-T terapia: in pratica si prelevano delle cellule immunitarie dal paziente, si modificano a livello genetico per permettergli di riconoscere le cellule tumorali e successivamente vengono reimpiantate nel paziente.
- Vaccini anticancro: hanno uno scopo preventivo, ossia attaccare l’agente patogeno in grado di coltivare il cancro.
L’immunoterapia oncologica, per quanto efficace, non manca però di effetti collaterali. Potenziando la risposta del sistema immunitario si rischia che questo attacchi non solo le cellule tumorali ma anche quelle sane, ossia che si sviluppi un’autoimmunità. Altri effetti collaterali ricordati da Dario Sannino sono:
- Dolore generalizzato
- Gonfiore e aumento di peso
- Nausea e vomito
- Indolenzimento
- Eritemi cutanei
- Prurito diffuso
- Sintomi simil influenzali come dolori articolari, febbre, brividi, mal di testa, senso di spossatezza
- Cali o innalzamenti di pressione
- Palpitazioni
- Diarrea
- Maggiore vulnerabilità alle infezioni