Ieri (domenica 2 dicembre 2018), in piazza a Cisterna di Latina, sono state posizionate ben 10.000 rose di lana per ricordare Martina ed Alessia, rispettivamente di 13 e di 7 anni, uccise all’inizio di marzo dal padre, Luigi Capasso, che ha sparato anche alla moglie, per poi togliersi la vita. Una vera e propria tragedia, alla quale si è aggiunta, di recente, anche quella di Desirée, assassinata e violentata dal branco poco tempo fa.
“Bombardamento di filato”
Anna Bruno, la coordinatrice di Latinaknitcrochet, una manifestazione che si è tenuta domenica scorsa a Cisterna di Latina, che nel 2018 ha dovuto sopportare il peso di due terribili tragedie, ha affermato: “Non pensavo che quest’iniziativa avrebbe avuto questo successo. Per mesi e mesi non faceva altro che suonare il campanello di casa: erano le rose bianche di lana, per Martina e Alessia, arrivate da tutta Italia. Non sapevo più dove metterle”.
Un’iniziativa davvero toccante, che ha unito gli abitanti della cittadina laziale, che, in poco tempo, è stata sconvolta dalla perdita di 3 giovani ragazze. Le 10 mila rose di lana, che sono state lavorate da donne e uomini di tutta Italia, sono state accuratamente posizionate davanti all’ingresso del Comune.
Letteralmente, tale evento, è stato chiamato “bombardamento filato” ed è stato organizzato per inviare un messaggio sociale forte, ma pacifico. In origine, in realtà, era stato programmato in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma è stato rimandato a domenica a causa del maltempo.
Martina ed Alessia Capasso
Latinaknitcrochet è stato organizzato per ricordare tutte le donne vittime di violenza, ma soprattutto le giovani ragazze, Martina ed Alessia Capasso, uccise nel sonno dal padre carabiniere, che ha sparato anche alla moglie (la 39enne Antonietta Gargiulo), in seguito ad un raptus di follia, per poi suicidarsi.
A nulla erano valsi i tentativi dei carabinieri per farlo ragionare. Il carnefice, che era stato sospeso dal servizio per due anni e poi reintegrato, da diverso tempo era in causa di separazione con la moglie e già in passato l’aveva aggredita. Si dice, invece, che fosse legatissimo alle figlie.
Antonietta Gargiulo, che è sopravvissuta alla furia omicida dell’ex marito, ha scritto una lettera, nella quale viene citato Martin Luther King: “I have another dream. Ho un altro sogno, che quello che è accaduto a me e alle mie figlie non accada più“.
Desirée Mariottini
Cisterna di Latina ha voluto ricordare, tuttavia, anche Desirée Mariottini, la 16enne trovata morta in un palazzo abbandonato del quartiere di San Lorenzo a Roma, nella notte tra 18 ed il 19 ottobre scorso. La giovane sarebbe stata violentata ed uccisa da un gruppo di nigeriani. Una tragedia avvolta nel mistero, della quale diversi punti devono ancora essere chiariti.
La madre della giovane, Barbara Mariottini, si è seduta sulla panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, che è stata inaugurata anch’essa in occasione di tale importante manifestazione che si è tenuta domenica nella cittadina laziale. Tale significativo simbolo, è stato posizionato sotto i portici dell’ex sede comunale in Corso della Repubblica ed è stato realizzato a cura del Centro Italiano Femminile di Cisterna.