Oggi (lunedì 24 dicembre 2018) il giudice dovrebbe prendere una decisione in merito al 15enne, che pochi giorni fa è entrato al Rosselli di Aprilia con 8 molotov, e anche in merito alla richiesta dei domiciliari presentata dall’avvocato, Leonardo Palombi. Per ora la strage resta contestata. Di fatto, la condotta messa in atto dal giovane, viene riconosciuta come un pericoloso concreto. Il legale dell’imputato, invece, ha affermato: “Voleva solo farsi rispettare. Ha urlato agli altri di andare via, non voleva fare male a nessuno“.
8 molotov all’Istituto Rosselli di Aprilia
Il 15enne, secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, si è presentato all’Istituto Rosselli di Aprilia con 8 molotov, scatenando il panico. Il ragazzo, fermato dalle forze dell’ordine, ha detto di aver compiuto tale gesto, non per fare del male agli studenti dell’istituto, ma per far cessare gli atti di bullismo al quale era sottoposto costantemente tutti i giorni. La scuola, tuttavia, non ha confermato tale versione.
Gli inquirenti hanno fatto sapere che gli ordigni erano di fabbricazione artigianale e non realizzati a dovere. Infatti, il liquido infiammabile contenuto al loro interno non ha sortito l’effetto desiderato. Si è creato solo un piccolo incendio, che è stato facilmente sedato.
Il sindaco Terra, alla luce dei fatti, ha fatto sapere che valuterà se la famiglia del giovane ha dei problemi particolari, così da fornire eventuale sostegno. Inoltre, ha tenuto a precisare che è necessario incrementare i progetti contro il bullismo, facendo attenzione anche a coinvolgere le famiglie e non solo i giovai e le scuole.
L’istituto colpito, invece, ha richiesto il massimo riserbo, al fine di tutelare il 15enne, coinvolto nella vicenda. Infatti, su una nota apparsa sul sito della scuola si legge: “Considerata la giovane età dello studente e le indagini attualmente in corso, si invita tutta la popolazione di Aprilia a non diffondere le immagini del presunto autore del gesto e/o notizie sulla sua vita privata e scolastica”.
Il giovane si è pentito del gesto compiuto
L’autore del folle gesto, che avrebbe potuto provocare una vera e propria strage, si è pentito e ha capito la gravità di quanto attuato. Tuttavia, ha voluto spiegare il perché della sua decisione di portare a scuola 8 molotov. Al magistrato, infatti, ha fatto sapere che ha agito così per una sorta di rivalsa, ovvero per incutere timore ai suoi compagni di classe, che da tempo, a suo dire, lo isolavano e lo schernivano pesantemente, come dimostrerebbero alcuni messaggi conservati nel cellulare. Tale versione è ancora da confermare. Per ora, il ragazzo trascorrerà le feste natalizie nel riformatorio di Roma, dove è attualmente detenuto.
Leonardo Palombi sta cercando di fargli ottenere gli arresti domiciliari. Sabato mattina, 300 studenti hanno partecipato ad un’assemblea indetta al Rosselli, che ha avuto come tema una riflessione sull’accaduto, e la direzione ha fatto sapere che da gennaio sarà attivo uno sportello di ascolto.
Ovviamente, si spera di poter fare luce sulla faccenda e che vengano adottate delle misure per impedire, non solo che si verifichino altri episodi come questo, ma anche atti di bullismo, che possono portare le vittime a compiere azioni davvero impensabili.