
Nella sede della prefettura di Latina, ieri (martedì 8 gennaio) c’era anche la Cisl. In tale occasione, i sindacati, le associazioni di categoria, il Prefetto Maria Rosa Trio ed il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti hanno firmato un protocollo d’intesa, al fine di portare avanti la lotta al caporalato in agricoltura. Un evento importante, che fa bene sperare per il futuro.
Le parole di Terrinoni
Il segretario della Cisl del Lazio, Paolo Terrinoni, che si è presentato in veste di rappresentante del sindacato, ha affermato: “Oggi segniamo un passo in avanti significativo nella nostra regione, per la lotta e il contrasto del fenomeno del caporalato, del lavoro nero e dello sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori nell’agricoltura. Presso la sede della Prefettura di Latina, infatti, abbiamo firmato, congiuntamente con Cgil e Uil, un Protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Parti sociali ‘Per un lavoro di qualità in agricoltura’, che dà vita ad un nuovo Piano d’intervento regionale in continuità con la legge 199 del 29 ottobre 2016 sul contrasto al caporalato”.
Inoltre, Terrinoni ha aggiunto: “Un protocollo importante perché nella nostra Regione il settore agricolo, con oltre 44mila imprese, 43.352 dipendenti e 24.851 lavoratori autonomi, è una voce importante per l’economia del territorio. Ma il lavoro regolare rappresenta una realtà parziale, visto che, secondo il 4° Rapporto Agromafie e Caporalato, sarebbero almeno 40mila i lavoratori irregolari in agricoltura nel Lazio sottoposti a turni di lavoro massacranti, paghe da fame e condizioni di vita insostenibili”.
Parole davvero importanti, quelle del segretario della Cisl, che inducono a riflettere sulla situazione lavorativa di questo importante tratto del territorio laziale.
Stessa linea di pensiero per Roberto Cecere
Dello stesso pensiero è anche Roberto Cecere, il segretario della Cisl di Latina, secondo il quale la decisione di siglare il protocollo a Latina è davvero simbolica e degna di nota. Infatti, ha affermato: “È un segnale in un territorio ad alta vocazione agricola, che ospita molte etnie ed è stato al centro dei primi fenomeni di caporalato tra Latina Terracina e Sabaudia”. E ha proseguito: “Il protocollo stringe rapporti di forza con il mondo agricolo imprenditoriale. Ovviamente, non bisogna generalizzare, ma gli agricoltori devono prendere atto di questo percorso e non cadere nell’illegalità, che strozza le regole, influisce sui prezzi, porta a prestazioni sottocosto“.
Di fatto, secondo Cecere “la gestione territoriale sarà fondamentale”. E, infatti, ha tenuto a precisare: “Noi con Cisl non faremo mancare il nostro supporto alle federazioni di settore e alle associazioni di stranieri. Dobbiamo monitorare ciò che avviene nel settore. Per questo, su idea del presidente Zingaretti, ci siamo dati appuntamento dopo l’estate per verificare ciò che accade nel territorio e come sta andando l’accordo, per valutare se ciò che si è sottoscritto ha portato qualcosa”.
Appello agli imprenditori agricoli
Cecere ha, infine, voluto lanciare un appello agli imprenditori agricoli, i quali, come ben si sa, non vogliono sentire parlare di mafie in agricoltura, o ecomafie. Il presidente della Cisl di Latina ha, infatti, affermato: “Ogni territorio ha le sue peculiarità. Noi dobbiamo perdere atto che sono successi fenomeni di questo tipo, non ce ne dobbiamo dimenticare. E ancora: “Non abbassare la guardia vuol dire proteggere le imprese legali che sono quelle che rilanciano il territorio“.